Tempo fa, mentre leggevo uno dei libri più belli della mia vita, ovvero Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, ho scoperto il nome di Flegonte di Tralle.
Flegonte di Tralle (prima metà II secolo dopo cristo) fu uno storico greco dell’età imperiale romana che ha scritto molte “ghost stories”, tutte raccolte nel suo Libro delle Meraviglie, libro che narra di vampiri, fantasmi, revenants, oracoli e profezie (molto, molto citate in diversi racconti), teste mozzate che tornano in vita, lupi mannari, di tutto e di più, ma la storia che suscitò più scalpore all’epoca – e che viene spesso considerata anche la migliore da parte degli studiosi – è la prima storia del libro, una storia che narra di un “amore estremo”, quella di Filinnio e Macate, dove Filinnio, la “ragazza protagonsita”, risorge dal mondo dei morti spinta dalla forte passione verso Macate.
Per tutta la durata della storia in realtà non sentiamo mai la voce della protagonista, che intanto interagisce però con doni e gesti verso Macate (ragazzo di cui conosciamo poco e nulla, e che supponiamo non abbia in realtà neanche un rapporto molto stretto con i proprietari della casa nel quale ora vive, in quanto Filinnio stessa, un tempo, abitava proprio lì). Macate solo alla fine scoprirà la sua vera natura, così come solo verso la fine del racconto sentirà finalmente parlare Filinnio:
Demostrato e Carito arrivarono in un lampo, ed avendola vista, inizialmente ammutoliti ed attoniti per lo sconvolgente spettacolo, levarono un alto grido e si precipitarono verso la figlia. Allora Filinnio disse loro: “Madre e padre, come siete stati ingiusti a negarmi di stare per tre giorni con l‟ospite nella casa paterna, senza che facessi nulla di male! Per questo, voi sconterete la vostra invadenza con un nuovo lutto, ed io tornerò al luogo che mi è stato assegnato, giacché non sono giunta qua senza la volontà degli dei.” Detto questo, divenne cadavere all’istante, ed il corpo giaceva steso sul letto sotto gli occhi di tutti.

Ciò che intendeva Filinnio nel pronunciare “la volontà degli dei”, o con i “tre giorni” non lo sapremo mai, purtroppo, come molti altri dettagli che non ci vengono forniti dallo scrittore, fatto sta che Macate e gli altri il giorno dopo l’accaduto andranno al cimitero e, aprendo la cripta, troveranno i corpi defunti, stesi e immobili dei familiari, mentre al posto del cadavere dove un tempo era stata sepolta Filinnio, troveranno solo un anello di ferro e una coppa dorata, coppa che Filinnio aveva donato a Macate il primo giorno, all’inizio del racconto.
Si conclude così la storia di Filinnio e Macate, una delle prime storie horror letterarie della morta innamorata, altro che La Sposa Cadavere di Tim Burton!
Quello di Filinnio è un “amore estremo‟, ma non ha nulla di realmente maligno e sanguinolento, a differenza degli altri racconti che verranno invece narrati nel suo Libro delle Meraviglie, dove saranno presenti nelle trame connotati sempre più mostruosi, e che andranno a finire dalla “fanciulla innamorata” ai primi vampiri conosciuti dall’occidente (nati in Grecia nel Seicento con i vrykolakas).