Le fiabe, le favole, i miti e le leggende, sin dalla notte dei tempi svolgono un ruolo di “conforto” per l’essere umano.
Leggere le favole ai bambini è importantissimo perché instaura sin da subito in loro un contatto emotivo con la realtà, con la fantasia, con il potere dell’immaginazione. Ognuno di noi si è immedesimato almeno per una volta in un personaggio, nelle emozioni di quest’ultimo, contribuendo in maniera attiva allo sviluppo della storia e contestualizzandola allo stesso tempo con il proprio mondo.
È per questo motivo che i bambini vogliono sentire le fiabe prima di andare a coricarsi, ed è per questo motivo che gli adulti vogliono continuare a sognare, a vivere di fantasia. Ci rende persone migliori. Ci rende persone forti. Le favole, così come i miti e le leggende, ci rendono maturi e ci fanno sognare a occhi aperti.
Svolgono un ruolo di “conforto”, una sicurezza che il mondo difficilmente esprime. Ci mettono in contatto con la realtà, facendoci provare emozioni che prima non avevamo mai vissuto, come l’incontro con le nostre prime paure: una strega, un mago malvagio, un orco, un abbandono. Ci fanno diventare eroi, ci permettono di salvare una principessa, un’amore lontano, un tesoro. Ci fanno conoscere la purezza entrando in contatto con le fate, con la magia.
Il “conforto” nasce proprio qui, nel mondo dove sappiamo di non esser soli, nella storia che abbiamo avvertito dentro il nostro cuore, e che ci ha fatto crescere.
I nostri antenati si relazionavano quotidianamente con i miti e le leggende, anche da adulti. Le storie di eroi e personaggi che troviamo nei miti greci, nordici, africani e asiatici lo dimostrano chiaramente. I miti sono le fiabe per gli adulti, capaci di impartire un significato ben preciso per innalzare la capacità critica della civiltà, che senza queste storie, scenderebbe drasticamente a zero. Per questo motivo è importante che le fiabe vengano tramandate da generazione in generazione, e non c’è tecnologia che possa rompere questo legame.
Le storie ci fanno crescere, non si possono dimenticare, che siano a lieto fine o meno. La storia è la scultura nel tempo del nostro passaggio, l’eredità che vogliamo lasciare ai prossimi. È la testimonianza delle emozioni, dell’umanità intesa come “esseri umani”, perché noi, anche se spesso e volentieri siamo presi dalla quotidianità, dal lavoro e dai doveri, ogni tanto necessitiamo che qualcuno ci ricordi che siamo “esseri umani”. Non solo i bambini si sentono eroi quando ascoltano le storie, ma anche noi adulti quando le leggiamo.
È fondamentale al giorno d’oggi condividere storie, emozioni, eventi e accadimenti quotidiani, intorno al fuoco, in spiaggia o in montagna. Intorno al tavolo o seduti su un divano. Quando piove, quando c’è il sole. Con la televisione spenta, con il telefono lontano e a contatto con altri “esseri umani”, altri nostri simili, che provano le nostre stesse emozioni, che ci ricordano che non siamo soli nel mondo. Condividendo paure e gioie alla fine ci accorgeremo di una semplice cosa: che siamo tutti eroi, streghe, maghi, orchi, fate e principi. Noi stessi siamo le fiabe, quelle stesse favole che leggiamo con tanto stupore e meraviglia.